Perché il preventivo è sempre più alto del rendiconto?

Il preventivo costituisce una previsione
di spesa relativa alla gestione in corso. L’approvazione delle cifre riportate
costituisce un obbligo, per l’Agente contabile che si è occupato della sua
redazione e somministrazione in assemblea, chiamato ‘’patto di stabilità’’. Tale accordo si formalizza contestualmente
alla delibera di approvazione.
Un patto di stabilità
non può essere superato dall’amministratore, egli può sforare il budget
preventivo solo nel caso di un intervento urgente. Infatti, al di fuori di questa
eccezione, ex art. 1135 c.c. l’amministratore dovrebbe ‘’riferirne
nella prima assemblea’’.
Il budget va quindi
monitorato, in caso di superamento va convocata l’assemblea, altrimenti la
parte eccedente la previsione di spesa potrebbe essere imputata direttamente
all’Amministratore.
È opportuno
che nel preventivo vengano inserite delle previsioni di spesa che consentano
all’amministratore di poter lavorare senza ottenere continue approvazioni di
ulteriori spese.
Inoltre, in fase di approvazione, andrebbe fatta approvare contestualmente la
liceità di uno scostamento del 10%.
Si
sottolinea, inoltre, che il Codice Civile
corre in soccorso dell’amministratore: l’art. 1135 I comma punto 3 dà all’assemblea il compito di
deliberare sul ‘’RESIDUO ATTIVO DI
GESTIONE’’, prevedendo, dunque, che il preventivo abbia un budget superiore
rispetto al rendiconto (e, di conseguenza,
alle spese consuntivate).
Non si menziona un ''residuo passivo'', che quindi non è in alcun
modo possibile/previsto.
Ovvio, quindi, che per rispettare questi dettami il preventivo debba essere ‘’inflazionato ad hoc’’, per consentire al condominio di avere maggiori entrate, utili a raggiungere l’obiettivo del residuo attivo, nonché a tenere in ordine i conti potendo affrontare spese impreviste.