Si possono fare ripartizioni per criteri misti?

 

La casistica della ripartizione in base a un accordo convenzionale di tipo contrattuale si può applicare anche in caso di ripartizione delle spese secondo criteri misti (ad esempio una porzione di spesa per millesimi di proprietà e l’altra quota in parti uguali).

Il criterio misto può essere applicato anche in base alle proprietà coinvolte, ad esempio una spesa può essere ripartita in parti uguali fra i proprietari degli appartamenti e secondo millesimi per i proprietari di box e pertinenze varie.

Come si fa una ripartizione per criteri misti?
Si prendono i centri di costo da ripartirsi e si simula una ripartizione classica pro quota millesimale fra tutte le priprietà individuali.
A tal punto si prendono solo i valori relativi alle ripartizioni afferenti i condòmini interessati dalla suddivisione per millesimi (ad esempio solo i proprietari dei box).
Ovviamente, per i condòmini che sono proprietari di più beni individuali, bisognerà concordare se chi ha una multiproprietà dovrà essere considerato soltanto per la ripartizione in parti uguali, oppure se il criterio di ripartizione varierà in base alla tipologia di proprietà (ad esempio, il singolo condòmino, subirà una ripartizione in parti uguali per l'appartamento + una ripartizione per millesimi per il box pertinenziale).
Determinato ciò, al totale delle somme da ripartirsi andrà sottratta la somma ripartita per millesimi, al fine di calcolare la quota residuale da suddividersi in parti uguali.

Lo svantaggio di tali modalità consta nei costi che l'amministratore potrebbe richiedere al condominio per la mole di lavoro determinata da ripartizioni più complesse: molti (se non tutti) gestionali non consentono di effettuare le ripartizioni secondo tali modalità, rendendo necessario gestire le suddivisioni delle quote tramite Excel, ossia con ripartizioni a mano.