La Direttiva ''case green'' supera la prova del Parlamento Ue

Ormai soltanto il Consiglio Europeo si frappone fra l'approvazione formale e totale del testo della famosa Epbd e la sua entrata in vigore. 

Infatti, il Parlamento Europeo ha approvato la nuova Direttiva ''case green'', con 370 voti favorevoli contro 199 contrari.

Come già da noi preventivamente illustrato in questo articolo (link: https://amministrazionipetrelligarau.blogspot.com/2023/12/novita-sullapplicazione-della-direttiva.html), con questa nuova Direttiva entrerà in vigore l'obbligatorietà, per ogni Stato membro, di adottare un piano nazionale di efficientamento energetico che preveda la riduzione del consumo energetico medio degli edifici già esistenti, con un taglio - rispettivamente - del:

  • 16% entro il 2030;
  • 20-22% entro il 2035

I singoli Stati potranno adeguarsi secondo strategie autonome, pur sempre rispettando il vincolo che tali risultati siano raggiunti con 55% d'interventi di ristrutturazione sugli edifici più energivori.
Pertanto, posta una riduzione del 16% del consumo energetico medio su scala nazionale, il 55% degli interventi posti in essere per raggiungere tale risultato dovrà essere effettuato sugli edifici con la classe energetica peggiore.

Pertanto, vengono confermate le modifiche al primo testo embrionale della norma, che, invece, andava a prescrivere dei salti di classe energetica obbligatori per ogni singolo edificio, da ottenere in un determinato periodo di tempo.

Il vantaggio della nuova formula è che, ad esempio, rientrerà nel computo degli interventi volti a raggiungere gli obiettivi prefissati anche un miglioramento effettuato su un edificio già con una classe energetica alta.

Confermato che entro il 2050 l'intero parco edifici degli Stati membri dovrà essere a zero emissioni.

Inoltre, l'Ue si propugna di riuscire ad eliminare entro il 2040 (anche se il termine non pare stringente) le caldaie a gas. Questo porterà, in Italia, a uno stop degli incentivi sulle caldaie a metano nel 2025.
Il tutto nell'ottica d'incentivare il passaggio alle pompe di calore.

Nel finanziamento delle ristrutturazioni, aumenterà il peso delle ristrutturazioni profonde: le risorse dei Paesi membri dovranno essere destinate, in via prioritaria, a interventi che garantiscano una soglia minima di risparmi.
La direttiva ammette tra le forme di sostegno quelle che garantiscono la riduzione delle tasse (come le detrazioni e i crediti fiscali, già abbondantemente usati in Italia), ma cita anche le forme di sostegno che consentono risparmi direttamente nelle fatture dei cittadini. Come lo sconto in fattura, ormai praticamente estinto nel nostro paese, ma che pare dovrebbe ritornare.