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Visualizzazione dei post da gennaio, 2024

Gli estintori vanno installati anche in una piccola autorimessa: DM 01/02/1986 e Decreto 246/1987

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Gli estintori non sono sempre obbligatori in condominio, a meno che non intervengano determinate condizioni. Anzitutto, se il condominio è dotato di determinati locali, ossia autorimesse , locali cantine e/o locali caldaia, gli estintori andranno obbligatoriamente installati all'interno degli stessi, poiché considerate attività a rischio incendio. La normativa di riferimento è il Decreto 246/1987 . Come indicato da apposita normativa, ossia dal DPR 151/2011 , l'autorimessa, quando supera i  300 m² , diventa un'attività soggetta a Piano Prevenzione Incendi, andando a rientrare in una specifica giurisdizione antincendio che può culminare addirittura con l'obbligo del CPI.  Ciò in cui ci imbattiamo spesso da amministratori è la completa non curanza di quelle autorimesse con dimensioni ridotte. Pertanto, scriviamo questo articolo per chiarire che anche in tale fattispecie ci sono disposizioni da rispettare. Per le autorimesse " sotto soglia ", ossia non sottoposte...

Cos'è la polizza Decennale Postuma?

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La polizza Decennale Postuma indennitaria è una polizza assicurativa obbligatoria e necessaria a tutte le imprese che si occupano di costruzioni nuove , perché serve a garantire al committente, per i dieci anni successivi al termine dei lavori, eventuali difetti di costruzione, danni materiali e diretti causati da rovina totale o parziale dell’immobile , garantendo eventuali danni da rovina totale o parziale. Inoltre, può presentare delle esensioni, atte a: -   assicurare eventuali danni imputabili a una degenerazione della struttura portante o di parte della struttura; - assicurare i danni materiali alle impermeabilizzazioni delle parti interne ed esterne, (compreso il cappotto termico), delle coperture del fabbricato dovuti a un difetto di costruzione o di posa in opera;.   - assicurare eventuali danni alla pavimentazione generati da distaccamenti o rottura, dovuti a un difetto di posa degli stessi all’interno; - coprire la Responsabilità Civile Terzi . La po...

Quando sono obbligatori fotovoltaico e colonnine di ricarica?

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Il decreto legislativo 28/2011   impone a tutte le imprese edili coinvolte nel progetto di costruzione o di grande ristrutturazione di un edificio già esistente di rispettare determinati limiti relativi alla produzione di energia destinata a soddisfare il fabbisogno dell’edificio , pena il rifiuto del rilascio dell’autorizzazione alla costruzione e il rilascio del titolo edilizio. Il fabbisogno energetico dell’edificio è costituito essenzialmente dai consumi necessari a riscaldare l’acqua calda sanitaria, a riscaldare gli ambienti in inverno e a climatizzarli in estate . I consumi destinati all’illuminazione o agli elettrodomestici NON rientrano nel fabbisogno energetico dell’edificio . Pertanto, ad esempio, non c’è l’obbligo di installazioni d’impianti fotovoltaici per l’illuminazione condominiale . Inoltre, la norma prevede che si debba realizzare un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile di  potenza proporzionata alla superficie occupa...

La clausola che esonera il costruttore dal sostenimento delle spese condominiali è legittima?

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Non è raro che in un regolamento contrattuale si legga che il costruttore è esonerato totalmente dal partecipare a qualsiasi spesa condominiale , per la quota riguardante eventuali unità immobiliari rimaste invendute. Ai sensi della giurisprudenza condominiale, va effettivamente ammesso che la normativa che regola la ripartizione delle spese, ossia l’ art. 1123 del Codice Civile , è a tutti gli effetti derogabile tramite diversa convenzione approvata all’unanimità , come avviene all’interno di un regolamento di condominio contrattuale. Tale regolamento può applicare tabelle millesimali contrattuali in deroga al criterio della proporzionalità, così come dei criteri di ripartizione in antitesi con le norme codicistiche . Inoltre, l’unica parte dell’ art. 1118 del Codice Civile espressa come inderogabile è quella del II comma , pertanto va inteso come derogabile il III comma , che prescrive che il singolo condòmino non possa esimersi dal sostenimento delle spese atte alla conserv...

Chi può convocare l'assemblea

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I n prima istanza, l’assemblea è convocata dall’amministratore, poiché tale organo è obbligato annualmente a convocare l’assise per far approvare il rendiconto annuale di gestione. Inoltre, l’amministratore può convocare assemblea in qualsiasi momento egli lo ritenga necessario. Esistono, però, dei casi particolari in cui l’assemblea può essere convocata anche da altri soggetti , diversi dall'amministratore: QUANDO L'AMMINISTRATORE E' ASSENTE: 1) dal singolo condomino , qualora l’amministratore sia assente perché deceduto, oppure decaduto in caso di cancellazione della delibera di nomina affetta da vizi di nullità o annullabilità da parte del Giudice, o perché egli ha perso i requisiti professionali per poter esercitare la professione . L’amministratore potrebbe essere assente anche poiché non ancora nominato a seguito di dimissioni o revoca dell’amministratore precedente, o, in alternativa, l’assenza potrebbe essere dovuta alla non obbligatorietà della carica ...

Il costruttore può nominare l'amministratore di condominio?

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  Solo l'assemblea può arrogarsi l' inderogabile diritto della nomina, conferma o revoca dell'amministratore condominiale. Pertanto, eventuali convenzioni contrattuali, seppur approvate all'unanimità , vanno ritenute imprescindibilmente nulle   e, di conseguenza, inapplicabili. Articoli espressamente richiamati all'interno di regolamenti predisposti dal costruttore, così come clausole presenti unicamente negli atti di compravendita, non hanno alcuna validità giuridica . La ragione va ricercata all'interno de Codice Civile . L' art. 1129 del Codice disciplina le modalità di nomina e revoca dell'amministratore. In aggiunta, la tematica delle delibere di nomina e revoca, sono affrontate anche all'interno dell' art. 1136 , ove vengono prescritti i quorum necessari per deliberare correttamente in tal senso. I suddetti articoli sono menzionati all'interno dell' art. 1138 IV comma del Codice Civile, che recita: '' Le norme del regola...

Riserva di parti comuni per il costruttore: è legittima?

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  I gent.mi condòmini ci hanno interpellato per chiederci se la destinazione esclusiva di parti comuni dell'edificio a beneficio del costruttore sia legittima o meno. Tale clausola è spesso presente in regolamenti di origine contrattuale , redatti proprio dal costruttore stesso e approvati all'unanimità contestualmente al primo atto di compravendita, momento in cui il condominio - giuridicamente - viene a costituirsi. A riguardo, dobbiamo segnalare che l' art. 1117 del Codice Civile , ossia quello in cui sono elencate tutte le parti di un edificio da ritenersi comuni , fornisce un elenco soltanto esemplificativo e non tassativo . A causa di tale presupposto, il sopracitato articolo di Legge va ad annoverarsi tra quelli derogabili tramite accordo contrattuale ( unanime ), pertanto la destinazione esclusiva di beni, altrimenti ritenuti comuni, in favore del singolo costruttore è da ritenersi pienamente legittima . Anzi, quest'ultimo può arrogarsi pienamente anche dei soli...

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Contratto d'appalto: cosa deve controllare l’amministratore e la documentazione da conservare in cantiere

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L’appalto è un contratto con il quale un soggetto, detto appaltatore , s’impegna ad elargire una determinata prestazione nei confronti di un terzo soggetto, detto committent e, a fronte del pagamento di un corrispettivo economico e assumendosi il rischio d’impresa, ossia l’onere della gestione a proprio rischio e dell’esecuzione dell’opera con mezzi propri . In base alla determinazione del corrispettivo spettante all’appaltatore, si hanno due differenti tipologie di contratto d’appalto: 1) contratto a corpo : p revede un corrispettivo predeterminato dagli accordi fra committente e appaltatore, che è invariabile e fisso e non dipende da eventuali imprevisti occorsi durante l’esecuzione dell’opera ( spesso, il prezzo è già comprensivo di tali valutazioni ). Data la necessità, ai sensi del Codice Civile ( art. 1135 ), di dover costituire un fondo speciale per l’esecuzione dei lavori , è consigliabile che per importi di notevole entità il contratto sia a corpo, in modo tale da pot...

Impugnativa di delibera assembleare: quale il giudice competente per valore?

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La norma che definisce il giudice competente per valore ha subito, nel corso degli anni, importanti modifiche. L'art. 7 c.p.c., che concerne la  competenza del giudice di pace  per le  controversie relative a beni mobili , stabilisce il  limite di diecimila euro  per poter ricorrere correttamente all'organo giurisdizionale (norma in vigore dal 28 febbraio 2023), mentre il limite salirà a  trentamila euro a partire dal 31 ottobre 2025 .  Se la questione è di semplice soluzione quando la domanda abbia ad oggetto una somma determinata (ad esempio nel caso di richiesta di un decreto ingiuntivo), il problema si è rivelato più complesso nel caso in cui la delibera assembleare di approvazione del bilancio consuntivo sia stata oggetto di impugnativa. In questo caso, infatti, il punto critico è sempre stato rappresentato dal dubbio se, per individuare il giudice competente si dovesse fare riferimento al valore complessivo della deliberazione o all'importo conte...